La tragedia dell’incidente di Mestre ha colpito molte vite, Nico, sopravvissuto all’incidente, condivide la sua storia della strage.
Il 3 ottobre, un pullman precipitò a Mestre, causando la morte di 21 persone e lasciando 15 feriti, una strage. L’incidente ha scosso l’intera comunità, attirando l’attenzione dei media nazionali e internazionali. Tra le vittime, c’era la piccola Charlotte, figlia di 17 mesi di Nico.
Quest’ultimo, un tedesco di 28 anni, è sopravvissuto all’incidente con ferite alla testa e contusioni. La sua compagna Annabel, tuttavia, è in coma farmacologico.
Nico e la sua battaglia
Nico, ancora sotto shock, ha condiviso con il Corriere della Sera le sue emozioni: «Sento di avere avuto un angelo custode. Ho questa ferita, ma almeno io sono qui». La perdita della figlia è stata devastante. Ha avuto l’opportunità di salutarla per l’ultima volta all’obitorio dell’ospedale. Nonostante il dolore, Nico ha espresso gratitudine verso medici, infermieri e soccorritori per la loro professionalità e umanità. Ha anche ringraziato le rappresentanze consolari di Milano e Venezia per il loro supporto.
La famiglia era in Italia per una breve vacanza di 4 giorni. Avevano trascorso il pomeriggio a Venezia, godendosi la bellezza della città, prima dell’incidente. Nico ricorda poco del viaggio, ma ha immagini confuse dell’incidente nella sua mente. Ha menzionato come la sua compagna teneva la loro figlia in braccio poco prima dell’incidente.
L’indagine in corso
Nico è seguito da un avvocato per monitorare l’evolversi delle indagini sulla tragedia. Quando gli viene chiesto cosa si aspetta dall’inchiesta, risponde con incertezza, temendo che la causa dell’incidente possa essere qualcosa di evitabile. Le autorità stanno esaminando diverse ipotesi, tra cui un possibile malore dell’autista o un guasto meccanico al pullman.
L’incidente ha avuto un impatto profondo sulla comunità di Mestre e su tutte le persone coinvolte. Molti si sono riuniti per rendere omaggio alle vittime e offrire sostegno alle famiglie colpite. La solidarietà mostrata da sconosciuti, organizzazioni e istituzioni ha dimostrato la forza della comunità in tempi di crisi.